La tendenza legislativa degli ultimi anni procede senza intoppi. Dopo la formaldeide, dal 1° Dicembre 2018 anche i donatori di formaldeide sono stati riclassificati cancerogeni.
Utilizzare nella propria azienda prodotti ad alta pericolosità obbliga RSPP a cercare soluzioni alternative più sicure sia per senso di responsabilità nei confronti dei colleghi, sia per evitare dispendiose modifiche ai processi produttivi e controlli più serrati sugli operatori.
D’altra parte è anche comprensibile che nessun operatore desideri lavorare con prodotti cancerogeni. Ormai è chiaro: i donatori di formaldeide sono storia.
Da qualche anno i sostituti della formaldeide sono gli isotiazolinoni; clorometilisotiazolinone (CIT) metilisotiazolinone (MIT) benzoisotiazolinone (BIT) ottilisotiazolinone (OIT) butilisotiazolinone (BuIT)…ormai non si contano più…sta di fatto che questi composti che hanno in comune l’isotiazolinone (IT) saranno tossici a partire da Maggio 2020 (oggi no?!) e da sempre sono sensibilizzanti.
Un sensibilizzante è in grado di scatenare fenomeni allergici. L’organismo sensibilizzato ha un sistema di difesa iperattivo che scatena reazioni anche estreme alla vista dell’ingrediente sensibilizzante; gli shock anafilattici sono un esempio.
Nel nostro piccolo, avendo testato questa strada dal 2014, ci siamo accorti che non poteva essere una soluzione: potevamo togliere il rischio cancerogeno ma causando nel breve un fastidioso problema di dermatosi allergica.
Altre soluzione il legislatore non ne offre. Già, perché la tendenza ipernormativa impone che il biocida debba essere approvato come principio attivo e autorizzato nell’impiego che si vuole farne. Cioè, le fasi sono due:
1- Il produttore della molecola biocida, registra il principio attivo per farlo approvare come biocida.
2- Il produttore del biocida, richiede l’autorizzazione all’uso per un determinato tipo di prodotto.
I prodotti tipo sono 22 e non è detto che il registrante decida di proporre il suo biocida per l’impiego anche nei prodotti tipo 13 (PT13) che sono le emulsioni acquose.
Oggi i biocidi autorizzati all’uso nei PT13 hanno solo queste due classi di principi attivi: il cancerogeno donatore di formaldeide e il sensibilizzante (e prossimamente tossico) isotiazolinone!!!
Questo lo stato dell’arte…normativa.
Fortunatamente abbiamo intravisto le sabbie mobili e abbiamo deciso di abbandonare questa strada. Nel 2016 il percorso sembrava cieco ma grazie allo studio e ad un esercizio di pensiero diverso, siamo riusciti a trovare una soluzione che ci permettiamo di definire rivoluzionaria.
Il pensiero comune è di combattere gli eserciti con altri eserciti; i batteri con battericidi. Ma i batteri sono forme di vita che nascono, crescono, si riproducono e muoiono; sono come tutte le forme di vita. Per una volta basta pensare a non uccidere; pensiamo a non favorirne la vita…ne siamo sufficientemente capaci!
Cosa può favorire o sfavorire la vita? Il pensiero sull’ambiente favorevole o sfavorevole diventa la chiave di volta: riuscire a creare in una emulsione un ambiente sfavorevole alla crescita batterica, di fatto protegge l’emulsione dalla presenza dei batteri. Abbiamo volutamente scelto il deserto come immagine di ambiente inospitale. Così sono anche le nostre emulsioni REVOLUB: senza biocidi ma prive di batteri.