È un periodo in cui parole come igienizzare, sanificare, disinfettare e decontaminare vengono usate come sinonimi quando in realtà nascondono differenze sostanziali.
Proviamo ad analizzarle?
- Igienizzare: rendere igienico ovvero adottare le misure e i mezzi necessari a conservare o migliorare lo stato di salute degli individui a salvaguardia della loro salubrità.
- Sanificare: rendere sano. Una sostanza può essere definita sanitizzante quando svolge un’azione battericida e riduce il numero di batteri o di virus in ambienti o su macchinari destinati alla lavorazione di prodotti alimentari
- Disinfettare: togliere l’infezione ovvero adottare quelle misure che servono per eliminare la causa dell’infezione.
In una cosa tutti questi verbi sono simili: tutti indicano azioni mirate alla riduzione di agenti contaminanti che possono provocare danni alla salute umana, ma allora dove stanno le differenze?
Come si comportano i virus
I virus sono dei microorganismi molto particolari che non sono in grado di riprodursi in autonomia; sono parassiti e per svolgere le loro funzioni vitali sfruttano altri organismi detti ospiti: le cellule.
Non hanno mezzi di movimento propri, sono statici sulle superfici, possono essere solo portati in giro.
Quando una cellula si avvicina al virus, questo si attacca alla membrana della cellula, inserisce la coda nella parete cellulare e inocula il materiale proteico dando il via al processo di riproduzione che viene compiuto dalla cellula stessa. La riproduzione del virus genera altri virus che inizialmente affollano l’interno della cellula e, quando non ci stanno più, la fanno scoppiare uccidendola e spargendosi sulla superficie.
Tutte le cellule possono subire l’attacco sulla membrana? Si, ma molto spesso non porta ad alcun effetto. E' un sistema complesso un po’ come quello di una chiave e una serratura. Il virus, la chiave, prova ad agganciarsi alla cellula, la serratura, ma se non viene riconosciuto, sta fuori. Ad esempio le cellule della pelle non si “aprono”. Ne consegue che se il virus è sulle mani, resta lì ma senza causare danno.
Il problema del COVID è la sua penetrazione nelle vie aeree perché nei polmoni può trovare cellule che lo ospitano, che gli permettono di entrare, di moltiplicarsi e aumentare la sua presenza: cresce il contagio. Pongo l’accento su può trovare perché è evidente che non tutti reagiamo nello stesso modo.
Non è ancora chiaro quale sia il punto debole dell’organismo umano.
L’unico modo di difenderci ora è impedirgli di entrare nelle vie respiratorie in quantità sufficienti. Ecco perché il distanziamento sociale, le mascherine e l’igiene.
Le mascherine e distanziamento sono facilmente intuibili, ma l’igiene?
L’esperimento pratico della farina
la farina siano microorganismi e buttatela su un piano. Metteteci le mani sopra e poi andate in giro per casa. Vi ritroverete con la farina ovunque!
Adottare misure di igiene, significa togliere la farina. Ad esempio, passare una spugna e del sapone per far tornare la superficie “pulita”. Sembra facile, vero? Ma quando la superficie asciuga, se non siamo stati particolarmente attenti, torna un po’ a sbiancare, si vedono degli aloni. La riduzione del quantitativo di farina sulla superficie è di circa il 99%, se siamo bravi e attenti anche del 99,9%.
- Sanificare significa che dopo che abbiamo rimosso meccanicamente la farina, ripassiamo le superfici con un altro prodotto decontaminante, che sappia trasformare la farina (nel caso dei microrganismi ucciderli) in modo tale che quel poco che è rimasto si riduca ancora di più e, soprattutto, diventi pressoché inattivo. Immaginate di usare il fuoco e di bruciare quel residuo di farina per farlo diventare cenere.
- Disinfettare significa trasformare la farina in cenere. Non facciamoci trarre in inganno però: tempo di contatto e dose sono fondamentali per il risultato. Se passiamo con la fiamma veloce, senza darle il tempo di bruciare tutto, sotto il primo strato nero, avremo ancora farina bianca. Non abbiamo disinfettato.
I disinfettanti hanno dosi e tempi di contatto necessari per garantire il risultato. Sono riportati in etichetta. Se non si rispettano è come passare veloci con la fiamma: non si brucia tutta la farina.
Ora tra questi 3 sistemi, quale vi pare più efficace?
Prendetevi il tempo giusto. Vi rimando alla soluzione alla prossima NL.
Dr Cristiano Verga
Titolare e Direttore Scientifico EQ